Nella Newsletter n.380 del 31 ottobre 2013 il Garante per la privacy informa sui risultati di un’attività ispettiva svolta nel settore della grande distribuzione, dalla quale è emerso che numerose società non avevano rispettato le garanzie previste dallo Statuto dei lavoratori, dalla normativa sulla privacy e dal provvedimento generale dell’8 aprile 2010 in materia di videosorveglianza.
Il Garante ha ribadito che la legittima esigenza di tutelare il patrimonio aziendale proteggendosi da furti e rapine con impianti di videosorveglianza, non autorizza i supermercati a operare in violazione delle libertà fondamentali e della dignità dei dipendenti e dei clienti.
Queste le principali violazioni contestate dal Garante alle società della grande distribuzione ispezionate:
a) mancanza del preventivo accordo sindacale o dell’apposita autorizzazione del competente ufficio del Ministero del lavoro. A tale proposito, l’Authority ha sottolineato che non è sufficiente che i lavoratori siano stati informati o che abbiano addirittura acconsentito all’installazione del telecamere, per far venir meno le specifiche tutele previste dalla normativa o il divieto di controllo a distanza.
b) Mancato rispetto di tutte le prescrizioni contenute nell’autorizzazione della DTL ad installare l’impianto di videosorveglianza.
c) Conservazione delle immagini registrate per un tempo superiore a quello consentito dal provvedimento generale del Garante in materia di videosorveglianza, senza che tale conservazione sia giustificata da esigenze specifiche (ad esempio, per ripetuti furti o rapine).
d) Mancanza di una segnalazione adeguata della presenza delle telecamere con gli appositi cartelli.
e) Mancata indicazione nei cartelli di avviso su chi fosse il titolare del trattamento.
A fronte di queste violazioni il Garante per la privacy ha dichiarato illecito il trattamento dei dati personali effettuato tramite i sistemi di videosorveglianza e ha disposto che tutti gli esercizi commerciali ispezionati si adeguino entro trenta giorni alle misure prescritte alla luce della normativa sulla privacy e dello Statuto dei lavoratori.
L’Authority ha inoltre informato che sono in arrivo ulteriori provvedimenti nei confronti di altre società della grande distribuzione.
(Marcello Polacchini)